Il Sentiero n.149 Gratarol

È uno di quei sentieri dove per procedere ci si aggrappa a tutto quel che si trova, ciuffi d’erba compresi. Per orientarsi è come una caccia al tesoro alla ricerca dei bollini rossi. Ripidissimo, scosceso, c’è pure il pericolo di caduta sassi. Eppure, è stato percorso fin dai tempi più antichi per la fienagione sulle Meatte e sulla Cima della Mandria. Il sentiero n.149 “Gratarol” fino a pochi anni fa veniva gestito dal CAI di Ponte di Piave – Salgareda, oggi è stato dismesso in quanto particolarmente pericoloso. Si stacca dal sentiero n.155 a quota di m 940 all’altezza di un tornante, attraversa due valloni e risale vertiginosamente la cresta del Col del Gratarol giungendo sul sentiero delle Meatte n.152 nei pressi di un vecchia vasca in pietra. Un tratto particolarmente esposto è assicurato da un cordino metallico. Circa il curioso toponimo, evidentemente si associa alla pendenza così aspra che va affrontata a quattro zampe, facendo "grattare" le ginocchia. Il termine probabilmente è stato dato dai vaccari o dai pastori che salivano sul Grappa con le bestie o per segare con le falci il foraggio sui tratti più impervi dove gli animali non arrivavano. Non lo propongo come itinerario, ma solo come doverosa nota storica. Perché il Grappa è anche questo.