Nuova puntata di Prealpi Flash - Dal Passo San Boldo al Bivacco di Costa Curta

Dal Passo San Boldo al Bivacco di Costa Curta

Distanza: km 6,98

Aumento di quota D+: m 425

Tempo di percorrenza: 2h 30’

Grado di difficoltà: basso

 

Descrizione:

Rieccoci ancora una volta nell’area escursionistica che gravita attorno al Passo San Boldo, valico di millenaria importanza che nel tempo ha visto il passaggio di pastori, mercanti e condottieri. Questa volta affronteremo il versante occidentale, quello che chiude ad est la Val di Botte. Nei pressi del Ristorante Laris, si segue il segnavia n.2 che ci consente di percorrere la strada asfaltata diretta a Loc. Campo. Poco dopo incontriamo un bivio dove svoltiamo a destra immettendoci su una strada forestale. La seguiamo compiendo diversi tornanti, in parte all’aperto, in parte nel bosco composto da carpini, faggi e conifere. Circa a metà del percorso osserveremo sopra di noi l’imponente bastione roccioso della Croda Negra. Più avanti la strada si fa sentiero, che percorreremo per alcune centinaia di metri prima di giungere in una splendida radura che guarda il versante bellunese. Qui sorge il Bivacco di Costa Curta, graziosa costruzione di proprietà del comune di Mel dal 2003 (è stato restaurato dalla Riserva Alpina di Caccia di Mel negli anni 2007-2008). Il piccolo edifico offre un comodo riparo di fortuna sia nella zona giorno, al piano terra, sia nel piccolo reparto notte, al primo piano. Seguendo le indicazioni per Casera Vallon Scuro, si continua a salire in direzione sud. Da notare, sopra il colle che domina il bivacco, la presenza di due magnifici faggi secolari laddove in passato esisteva una vecchia casera. Usciti dal bosco, attraverseremo i ripidi pendii occidentali del Monte Agnellezze, mentre sotto di noi si estende la lunga Val di Botte. In breve si giungerà alla Forcella dei Bomboi, dove svoltiamo a sinistra seguendo il sentiero n.991 proveniente dal Bivacco dei Loff. Dopo alcuni passaggi in discesa, si arriverà al Passo della Scaletta. Da qui, passeremo a fianco di Casera Favalessa, quindi arriveremo a località Campo ed infine ritorneremo al Passo San Boldo seguendo una strada cementata. L’ultimo tratto prevede l’attraversamento di un ponticello nei pressi dell’Osteria La Muda.

 

Curiosità:

Il passo San Boldo ha sempre suscitato un notevole interesse strategico fin dai tempi più antichi quando al posto della strada attuale vi era un tratturo. Durante la Grande Guerra gli austriaci stravolsero completamente il tracciato costruendo una strada che ancora oggi è rimasta pressoché inalterata. Progettata per consentire il passaggio delle truppe e dell’artiglieria di grosso calibro tra i due versanti, la “Tovena – Trichiana Straße” venne realizzata in tempi record nei primi mesi del 1918, ecco perché si chiama Strada dei Cento Giorni. Il primo progetto prevedeva sei gallerie, in seguito ridotte a cinque. L’opera rappresenta tuttora un esempio di raffinata ingegneria perché, nonostante la ristrettezza della gola che consente un raggio minimo per i tornanti di appena dieci metri, fu garantita una pendenza della strada non superiore al 12%.