Benito da Fais, anzi no

Vedete quest’uomo? Si chiama Benito Segat. Negli anni Quaranta portava le vacche al pascolo a Malga Zoppei, sul versante occidentale del comprensorio Nevegal–Col Visentin. Suo nonno Bortolo partì da Fais nel 1907, era del ramo dei “Careghe” a Borgo Menegon, nel vittoriese. Perché a Fais quasi tutti erano Segat e per distinguerli c'erano i soprannomi, strani, simpatici da pronunciare:
a Borgo Olivi c’erano i Buci, i Castei, i Campaner, i Meneghettin, i Dela Tona, i Masot, a Borgo Menegon i Mutela, i Patata, i Careghe e gli Spaleta. A Previdal gli Svaldi, a Collon i Menin e i Cariola, a Croda Rossa gli Olanda e i Zompi. Bortolo e la moglie Natalina superarono Forcella Zoppei carichi più di speranza che di suppellettili, e con loro c’era anche il figlio Giuseppe, il futuro padre di Benito. La famiglia si stabilì a Faverga, dove nacque Benito nel 1935. È bellunese, sì, ma un pezzo di cuore è rimasto dall’altra parte della montagna. È uno dei pochi che possono ancora raccontare la storia di una malga che non c’è più, perché ora è solo un cumulo di sassi.
Un archivio vivente della nostra montagna.
Ve lo racconterò presto, tra parole e immagini.