Come vedeva il mondo Barba Checco

Olindo Viel mi raccontava, ieri alla vecchia latteria sociale di Quantin, che il Bus de Barba Checco non è per niente un nome allegro, nulla a che vedere con una meta turistica. È stata la seconda vita di un uomo del paese che, perseguitato dal tonfo delle bombe durante la guerra, trovò rifugio in una grotta della Val, come chiamano da queste parti la Val Maggiore. Per tanti anni il Bus de Barba Checco è rimasto un posto misterioso, quasi proibito, i ragazzi del paese ci andavano come prova di coraggio, per potersi vantare. Oggi quella “spelonca” è stata esplorata da moderni speleologi ed ha trovato un posto di rilievo nel Catasto delle Grotte del Veneto (GPS 4457). Ci sono entrato, un luogo scomodo, umido, disagevole e ho sporcato lo zaino. Mi sono voltato a guardare il mondo così come lo vedeva Barba Checco. Ho pensato che resta un simbolo per Quantin, il segno di chi ha vissuto la paura. Che sia di esempio per tutti, il Bus de Barba Checco.