I piloni di Piadera

Percorrendo l’anello che abbraccia le coste di Serravalle e di Fregona, poco dopo l’osservatorio astronomico di Piadera si notano, sulla destra, alcuni piloni allineati sul grande prato morenico. Giacciono silenziosi a testimonianza di un capitolo importante dell’industria Vittoriese, essendo riferiti alla produzione di marna da cemento, materiale presente in tutta quest’area. L’impianto, gestito nel secolo scorso dalla società Italcementi, serviva a far scendere la roccia da Cima Pizzoc allo stabilimento di Sant’Andrea di Vittorio Veneto, tuttora presente ma non più attivo. Vi erano diverse cave di estrazione in zona. Oltre a quella citata, ne funzionava un’altra presso il Colle di San Paolo, una sulla Costa di Serravalle presso il Mandroz (con un impianto presente a Ciser), mentre quella aperta a nord di Sonego fu dismessa a causa di un grave incidente occorso nel 1951. L'ultima cava attiva è stata quella di Nove sul Fadalto. Una storia antica quella riferita al cemento Vittoriese, partita con l'avvio dei forni verticali nel 1883 e la successiva gestione Italcementi dal 1913. Curiosamente esiste un borghetto poco distante da Serravalle che non a caso richiama la presenza di roccia preziosa: Borgo Sassi. Per vedere i vecchi piloni della foto, invece, basta percorrere l’itinerario Unesco n.25 “Il trekking di Santa Augusta”. Sono posti in un punto panoramico straordinario.