Il Sentiero della Madonna dei Scalin

Punto di partenza e arrivo: Stevenà (PN), Borgo Bit

Tempo di percorrenza: 4 h 30’

Dislivello D+: 830 m

Distanza: 13 km

Grado di difficoltà: E

È impressionante l’offerta escursionistica delle Prealpi. Dal vicentino a ovest fino al pordenonese a est cambiano luoghi, dialetti, tradizioni, ma la bellezza rimane inalterata. Oggi, dopo parecchio tempo, sono tornato “nell’estremo oriente della dorsale”, sul confine con il Friuli, dove termina il mio raggio di azione. Vi racconto un anello che è pieno di natura e di storia: il Sentiero della Madonna dei Scalìn. Si sviluppa sui dolci pendii che salgono da Stevenà e Caneva per arrivare ai magnifici faggi del Cansiglio. Qui ci sono toponimi alquanto diversi rispetto alle altre aree: Costate, Pindia, Panegal, Maloria, e le casere le chiamano “poste”. Che bello vivere le diverse culture di montagna. Un tratto di salita si svolge sull’antica Strada del Patriarca, che fu un’importante via di comunicazione diretta al Bosco del Cansiglio, percorsa fin dal Medioevo da mercanti e pastori. Ve lo consiglio vivamente.

La partenza del giro è a Borgo Bit, nei pressi di Stevenà (PN). Saliamo sulla ripida scalinata dove è posto un capitello dedicato alla Vergine, da cui il nome del Sentiero della Madonna dei Scalin. Si passa per la località Pian de Salere osservando gli storici muretti a secco che delimitano il sentiero, quindi si giunge alla Maloria – Posta Cavarzerani, dove ci innestiamo sul sentiero n.1060 proveniente da Villa di Villa. Siamo entrati sull’antica Strada del Patriarca. Si continua passando nei pressi del Castagneron, albero secolare, quindi si entra nel bosco di faggi del Cansiglio in località Code di Bosco. Si comincia a scendere su un tratto di strada asfaltata passando per il Parco dei Carbonai e si devia verso il Col Alt, dove vi è un panoramico monumento (qui giunge il Sentiero Pagnoca da Montaner). Più in basso è possibile visitare lo storico castagno dei partigiani, con la nicchia segreta. Si continua arrivando alla vasta prateria in località Posoc, dove vi è un pozzo isolato, quindi si giunge alla località Costate dove ritroviamo il percorso iniziale che seguiremo a ritroso tornando a Borgo Bit.

Dal libro “I Sentieri nascosti delle Prealpi Trevigiane” itinerario n.35

Da sapere

L’antichissima Strada del Patriarca fu costruita nel XII secolo come alternativa alla via diretta a Serravalle e al Fadalto, in un periodo di forti tensioni tra i Da Camino e il Patriarca di Aquileia. Per secoli, la strada collegò i territori imperiali con il porto fluviale di Sacile, città patriarcale. Al contrario di quanto accadeva nella città di Serravalle, controllata dai Caminesi, questa via era stata concepita per essere libera da pedaggi. La strada cessò la sua funzione con la caduta dei Da Camino.