La Val del Pavaron a Guia

La Val del Pavaron a Guia

Punto di partenza: Guia, Val Caldanè

Tempo di percorrenza: 2h 45’

Aumento di quota D+: m 495

Distanza: km 6,9

Grado di difficoltà: E

 

Se si vuole staccare, ma sul serio, questo è il giro ideale. Perché qui, ai piedi dell’ippopotamo del Cesen dove la Val Caldané si innesta nella Val del Pavaron, l’unico rumore è il rintocco delle campane della chiesa di San Giacomo a Guia di Valdobbiadene. Per il resto, natura, quella vera. L’anello, tratto dal libro Prealpi Flash, percorre storici sentieri a fianco dell’arteria principale n.1015 che conduce al Domion. Il tratto di discesa presenta passaggi impegnativi, da affrontare con passo sicuro. Consigliato vivamente l’uso della traccia GPS.

Dallo spiazzo al termine della Val Caldanè, si imbocca il ripido sentiero del Piè Rosso (dal nome dell’omonima località) che sale sulla spalla orientale della valle, al margine del Bosco del Madean. Percorsa verso ovest una strada forestale pianeggiante, si riprende a salire, questa volta lungo il sentiero n.1015 delle Cornici fino ad incontrare una seconda carrareccia che seguiamo sempre in direzione ovest, passando al di sotto di alcune casere, tra cui quella dei Brami (dal soprannome di Abramo, il vecchio proprietario) riconoscibile dallo splendido faggio e dall’antico roccolo sovrastante. Aggirata la Val del Pavaron, dove si trova una storica sorgente, si giunge in località Staui in vista di Pian di Farnè (magnifico panorama sulla dorsale prealpina e Quartier del Piave) e si segue in discesa una strada forestale che poi diventa sentiero n.4. Questo, per tornanti, ci porterà a fondovalle passando per la Costa de Bodol attraverso tratti leggermente esposti e impegnativi. Durante il percorso si incontra un grazioso presepe in grotta. Poco prima dell’arrivo, si percorre ancora un piccolo segmento del sentiero n.1015 che fiancheggia casera Cozza in località Cric.

Link traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/la-val-del-pavaron-a-guia-161413256

 

Da sapere:

Nei pressi del piazzale di partenza dell’escursione fino alla fine del secolo scorso funzionò una cava di masegno, una pietra pregiata che in questa e poche altre zone delle Prealpi rappresenta il calcare dolomitizzato. Tale materiale è stato utilizzato per decorare molti edifici circostanti, come ad esempio il campanile della chiesa di San Giacomo a Guia, la scalinata delle chiese di Solighetto e di Pieve di Soligo, ma anche il monumento ai caduti di Pederobba. La cava di Caldanè è stata l'ultima ad estrarre questo tipo di materiale.