Sulle tracce del mammut Gaetano
È una vera star ormai il Mammut Gaetano. Fu rinvenuto per caso nel 1974 durante gli scavi in una cava di Colbertaldo. Una zanna, poi una tibia, costole e zampotte. Ritrovò la luce dopo settantamila anni di letargo sotto uno spesso strato di argilla e oggi riposa al museo di Crocetta del Montello. È una delle curiosità menzionate in questo anello escursionistico lungo la linea di colline tra Vidor e Col San Martino, pubblicato nell’ultimo numero del Quindicinale. Ma vi sono altre belle cose da vedere, i “gor”, erosioni naturali create dal torrente Rosper. Per conoscerle, si parte in Cal de le Crode, si sale tra i vigneti a ridosso del Col Giardino per poi arrivare alla base del Col Maor (possibile variante nord per la Val Trenta, area del Cartizze). Sulla vetta si osservano alcune trincee della Grande Guerra. Si scende alla sella di divisione tra la Val d’Oca e la Val Arnera, per poi deviare alla base del Col Castellir. Poco prima di chiudere l’anello, si entra nel piccolo e suggestivo canyon dove si ammirano il Gor dei Bis, il Gor de la Vanuia, il Gor del Sale e il Gor de l’Oio. Attenzione a qualche schianto di albero da aggirare, seguire la traccia GPS o la mappa.
Tratto dall’itinerario n.7 del libro “Alla scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”.
Tempo di percorrenza: 1h 30’, dislivello D+: m 240, distanza: km 4,9, difficoltà: E.
Traccia GPS: https://collineconeglianovaldobbiadene.it/wp-content/uploads/2023/01/07-Il-Col-Maor-a-Colbertaldo.gpx?download=1