Anello di Collagù e San Gallo

UN SEMPLICE PERCORSO NEL CUORE DELLE COLLINE UNESCO
Tempo di percorrenza: 2h 30’
Aumento di quota D+: 333 m
Distanza: 7,5 km
Grado di difficoltà: T

Dichiarate Patrimonio dell'Umanità nel 2019, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono una delle mete preferite dagli escursionisti. Questo anello, molto conosciuto tra i camminatori, è un vero e proprio must: attraversa la Core Zone e include un tratto del Cammino Unesco, regalando panorami mozzafiato sul Quartier del Piave, Follina, Soligo e molto altro. Il percorso è privo di difficoltà tecniche, ma richiede l’equipaggiamento da trekking.

L’ITINERARIO
Dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Soligo, ci portiamo sull’antica Strada delle Cavade che conduce su Via Croda e la seguiamo in direzione nord lungo la sponda del torrente Soligo. Ci teniamo a destra al capitello di Sant’Antonio e più avanti svoltiamo a sinistra salendo in direzione del Bosco Impero. Raggiungiamo Collagù, splendido borghetto immerso tra le colline e successivamente scendiamo di quota per poi salire al Col Brià. Da qui di nuovo in discesa alle Case Nardi ad incrociare la strada che porta al Colle di San Gallo, passando a nord del Col de Fer. La chiesa di San Gallo (360 m) ci offrirà un panorama straordinario sulla pianura e sulle cime del Monte Villa e del Monte Cisa. L’anello si completa tornando alla chiesa di Soligo tramite un ripido sentierino che scende sul versante sud del colle.

Traccia GPS nel canale Wikiloc: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/anello-di-collagu-e-san-gallo-197169675

DA SAPERE
La Strada delle Cavade collegava il castello di Soligo con la località Croda dove passava l’antica via romana Claudia Augusta Altinate.
Tradizione vuole che il campanile della parrocchiale fosse stato una torre delle mura di cinta della fortezza dove esisteva la porta principale di ingresso.
La croce situata all’inizio del vialetto di cipressi del Colle di San Gallo ha un’antica tradizione nota come “a cior la son”. In passato, i bambini irrequieti che faticavano ad addormentarsi venivano portati qui, dove si estraeva una piccola scaglia di legno dalla “Cros de la sòn”, per poi metterla sotto il cuscino come rimedio per favorire il sonno.