Il Tragol di Santa Maria e il Tragol de le Vache

Tempo di percorrenza: 5h

Aumento di quota D+: 847 m

Distanza: 8,7 km

Grado di difficoltà: E

 

Revine Lago, un comune che evoca paesaggi d’acqua e di montagna. Due antichi sentieri ci porteranno a visitare luoghi legati ad un passato fatto di fienagione e di fatica. Nell’anello, visiteremo molti punti di interesse sulla storia locale delle frazioni di Santa Maria e di Lago.

 

L’ITINERARIO

Partiamo dalla chiesa di Santa Maria (XII sec.), posta a 2 km da Revine e camminiamo su via Santa Maria in direzione est, quindi svoltiamo in salita tra le tipiche case rurali del paese per poi entrare nel Tràgol di Santa Maria. Durante il ripido cammino incontreremo brevi tratti di strada sterrata che si alterneranno al sentiero originale. Salendo al margine della Val, il grande vallone posto ad est, supereremo località Piavine per poi giungere alla piccola grotta del Bus del Tass, poco distante da un capanno di caccia. Più in alto arriveremo a Casera Tomìo “Murèr”, posta in località Prà de Bòsc. In questo luogo in passato esisteva un imponente faggio e tale “faghèr” è sempre stato un importante riferimento per gli abitanti della zona. Una breve sosta ci consentirà di ammirare il panorama verso i laghi e le Colline Unesco. Si continua a salire per la Costa Magra, incontrando dei ruderi con la stalla e il caserin a Pian de Lavada e arriviamo in una piccola radura panoramica dove è posta un’altana di caccia. Qui percorriamo un tratto di sentiero chiamato “Troi dei Igoi”, dal nome dialettale con cui si identifica il maggiociondolo che fiorisce rigoglioso in primavera e, quasi in vetta, ci innestiamo sul Tràgol del Bricón che ci porterà a Pian de Frassenè (m 1100), poco dopo aver incontrato la Cavaléta di Santa Maria che domina dall’alto i laghi della Vallata. Si percorre il filo di cresta della dorsale in direzione ovest fino ad identificare il Tragol de le Vache, che scende evidente lungo un vallone prativo inizialmente su strada forestale. Superiamo l’area delle Valdéle, con capanni di caccia e ruderi e incontriamo il Fagher dei Carleti prima di giungere alla Jertùra, antica area di sfalcio. Incrociando più volte alcune strade sterrate, entriamo in località le Jére e successivamente a Can da Stàui, dove si trovano alcune stalle abbandonate (stàui significa “stalle”). Quasi a fondovalle raggiungiamo il Pontesèl realizzato con rotaie della vecchia ferrovia a scartamento ridotto “Decauville” costruita dall’esercito austro-ungarico durante la Grande Guerra. Da qui è possibile fare una breve deviazione per visitare la panchina gigante n.181 del progetto Big Bench Community, situata alle Laste del Col. Entriamo nella frazione di Lago e, dalla chiesa parrocchiale, proseguiamo su via San Giorgio e su via Dell’Acqua, camminando su quella che fu l’Antica Via Maestra, anche detta “Strada Vecia”. Entrati su via Cal delle Viole, incontreremo il sito archeologico di San Martino, per poi chiudere l’anello nuovamente a Santa Maria.

 

Traccia GPS nel canale Wikiloc: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/il-tragol-di-santa-maria-e-il-tragol-de-le-vache-196104970

 

 

DA SAPERE

Tragol è un termine arcaico alquanto raro di origine latina (tràgula) che richiama lo “strascino”, il trascinamento con cui fieno e legname venivano portati a valle grazie alle grandi slitte chiamate musse. I due sentieri del presente itinerario sono gli unici rimasti pressoché intatti, mentre altri sono andati perduti.