La notte che cambiò il corso della storia

Questa sera si ricorda un evento di grande importanza della nostra storia che ormai pochi ricordano. Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1918, mentre la Grande Guerra volgeva al termine, l’Italia si preparava alla battaglia decisiva di Vittorio Veneto, determinante per la fine del conflitto. Il piano operativo prevedeva otto attraversamenti del Piave, uno a Vidor, tre tra Fontana del Buoro e Moriago, uno tra Santa Croce e Falzè, due verso Nervesa e uno alle Grave, con l’intento di costruirne altri dodici se le condizioni lo avessero permesso. Il maltempo e la piena del fiume però resero impossibile ogni azione nella data simbolica del 24 ottobre, anniversario di Caporetto. Solo nella tarda serata del 26, quando la corrente diminuì, iniziò la costruzione dei passaggi destinati alla 1ª Divisione d’Assalto, protetta dal XII Reparto d’Assalto traghettato con gravi perdite sull’altra sponda per formare tre teste di ponte. Le passerelle furono travolte dalle acque, ma tre collegamenti riuscirono a essere completati. Il primo a toccare la riva sinistra fu quello di Fontana del Buoro, da cui gli Arditi del XXII Reparto d’Assalto passarono per primi, raggiungendo Molino Manente e Moriago della Battaglia. Il loro gesto aprì la via all’avanzata dell’8ª Armata del generale Caviglia e alla vittoria finale. Un ringraziamento a Monica Gasparotto, grande esperta degli Arditi, per la conferma e per i preziosi dettagli storici che chiariscono un episodio spesso poco noto. Uno degli itinerari che ho realizzato per le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, il n.13 “Tra i Campi Chiusi dei Palù”, conduce proprio a questi luoghi e alla targa di Moriago che ricorda i primi a passare il Piave.