Lino, l'artista dei capitelli
Là dove il Nevegal sfuma verso la Val Tibolla, nella piccola frazione di Campagol, qualche settimana fa ho conosciuto Adelino Reolon, per tutti Lino «iolta». Si, proprio “iolta”, soprannomi stranissimi da quelle parti. Classe 1935, ex artigiano edile, nel tempo ha iniziato per passione a costruire capitelli, cassette per la posta, scritte all’ingresso delle frazioni e fontane con la pietra di biancone e la scaglia rossa, creando combinazioni cromatiche raffinate. Persona modesta e umilissima, non ha mai sbandierato il suo lavoro, mostrandomi le sue opere sottovoce, con semplicità. Solo parlando con lui ho scoperto un mondo di piccoli gioielli disseminati nei borghi della Valbruna, da Medil a Campagol fino alle Ronce. Opere uniche, con camini in miniatura, tetti di tegole, porticine scolpite e stelle alpine in legno, che raccontano affetto per il territorio, ingegno e una manualità che oggi si incontra di rado. Un patrimonio della nostra montagna bellunese.