Sui passi di Dino Buzzati
Chissà a cosa stava pensando Dino Buzzati mentre sedeva accanto a quel tiglio secolare che guarda la Valbelluna. Forse a una frase di Drogo nel Deserto dei Tartari, o a qualche slancio sentimentale di Laide nel romanzo Un amore. Non lo sapremo mai, ma certo è che quel luogo, oggi, mi ha colpito tanto.
È una delle tappe del Sentiero Dino Buzzati che ho sperimentato insieme a Matteo e Luca del Comune di Limana e agli amici Andrea e Cinzia. Un piccolo viaggio pieno zeppo di natura e parole tra Limana e Valmorel, per uno sviluppo di 8,9 km e 517 metri di dislivello.
Abbiamo seguito vecchie mulattiere, attraversato borghi, capitelli, alberi secolari, siti archeologici (raccontati dal bravo Michele), paesaggi favolosi e tanta bella gente.
Da Giaon, con i suoi affreschi illustrati da Orazio ed Elda, siamo saliti lungo la Via Crucis di Madonna di Parè, dove svettano le famose tre croci, poi al colle di San Pietro in Tuba, al Tiglio di Buzzati e al Capitello di Santa Rita. Il tutto seguendo i nuovi pannelli informativi appena posizionati.
Immancabile una tappa alle torbiere di Valpiana e, infine, alla latteria di Valmorel, dove abbiamo brindato con Sergio e Paolo parlando della Grotta di Santa Rita.
Il Sentiero Dino Buzzati entra a pieno titolo tra i percorsi più significativi del nuovo progetto Sentieri delle Prealpi Bellunesi.
Vi racconterò tutto, un po' alla volta.
